Le pietre del tempo giungono a me da lontano….. Mai parole più adatte….. Sembra una vita, e in effetti lo è, da quando la stessa ha impresso una svolta. Tanto che a riguardarle, le immagini di allora paiono non appartenere a me ma a qualcun altro, a un’altra esistenza, a un altro uomo, a un’altra storia….
Una stagione che va, una che viene. Ma senza te…. Ne rimarrà una sola, dentro il mio cuore….
Ne rimarrà una sola, dentro il mio cuore…
Non servono parole, ne altro, per cercare di descrivere il periodo che ci siamo appena lasciati alle spalle. Può essere tutto o esattamente il suo contrario, passato, futuro, intensa emozione, bellezza, colore e luminosità, chi più ne ha più ne metta. Eppure, specialmente, nessun altro come il mese di Ottobre è in grado di regalarci un fantasmagorico e meraviglioso presente senza tempo e senza età….
Basta poco per toglierci l’illusione (a chi ce l’ha) di un’eterna bellezza che rimanda a sinonimo d’immortalità. Non siamo come altre creature che si rigenerano continuamente, sebbene anche noi facciamo parte del variegato mondo della natura. Quanto prima coglieremo la nostra specifica dimensione, quanto prima riusciremo ad avallare l’esclusiva condizione della sua effimerità.
Il “mio” monte Olimpo. Succede sempre così quando transito nelle sue vicinanze. Il monte Pramaggiore è sempre stato la fonte pulsante del mio personale ed intimo Universo. Quella che mi fa dire: “sono a casa”.
Una sorta di strano e, per certi versi, inverosimile pellegrinaggio, complice forse un astratto timore rimastomi accanto per una vita intera. Quasi compiuto con ricordi di un altro, perché in ritardo, sul luogo che tanto tempo fa ha messo fine alla mia spensieratezza e al mio acerbo destino, per fare posto a un’esistenza verso la quale, anche per colpa mia, non ero ancora preparato.
Ciao papà.